Malasanità ed errori medici, un binomio purtroppo tristemente noto nel nostro paese visto che i dati relativi agli errori in corsia che cagionano danni anche evidenti ai pazienti sono all’ordine del giorno. Secondo recenti dati sarebbero oltre 300mila le cause pendenti nel nostro paese contro medici e strutture sanitarie, per una media di circa 35mila richieste di risarcimento ogni anno.
Ci sono errori di vario genere, alcuni che riguardano la diagnostica, altri relativi ad interventi; qualcuno da ascriversi al personale medico altri che invece possono essere imputati direttamente alla struttura. Quali sono gli errori medici più comuni che si registrano all’interno delle strutture sanitarie del nostro paese?
Errori medici più diffusi: ortopedia su tutti
Analizzando i dati relativi proprio alle varie cause contro professionisti e strutture sanitarie, emerge che al primo posto per errori medici registrati ci sono quelli relativi alla branca dell’ortopedia e della traumatologia; seguono poi, in questa classifica non certamente edificante, chirurgia generale, pronto soccorso, ostetricia, ginecologia.
Entrano maggiormente nel dettaglio, gli errori medici più frequenti sono relativi a interventi chirurgici eseguiti male (38% dei casi di malasanità), a diagnosi errate (20%), a terapie sbagliate (10%), a infezioni che si contraggono in corsia o nei pronto soccorso (6,5%). In sostanza sono gli interventi chirurgici ad assorbire al proprio interno quasi il 40% del totale dei casi di malasanità.
Perché si registrano questi errori? Nella maggior parte dei casi per mancanza del medico che trascura di chiedere al paziente eventuali allergie; per dimenticanze varie, come nel caso di farmaci indispensabili che non vengono somministrati; per errori in fase di predisposizione del piano terapeutico; per violazioni legate a comportamenti non leciti tramite i quali si va intenzionalmente ad aggirare un protocollo.
Le ragioni degli errori medici
Entrando ancor più nel dettaglio, quali sono le ragioni di questi errori medici? Partendo dal presupposto che spesso e volentieri sono legati ad errori organizzativi a monte della struttura, come nel caso di mancanza di apparecchiature adeguata o loro temporanea impossibilità di utilizzo, il che si traduce in una difficoltà sostanziale della gestione di un’emergenza.
Tra i comportamenti maggiormente legati agli errori c’è, ad esempio, quello relativo a tutte le azioni che si svolgono in modo automatico, quindi alla routine che può portare l’operatore ad affrontare un caso come tutti gli altri che avevano caratteristiche simili. C’è poi il caso opposto, ovvero quando un medico si deve trovare invece ad affrontare una situazione imprevista, non usuale: in questo caso è indispensabile elaborare una strategia di proprio pugno per ovviare alla problematica insorta.
In sostanza sono tante le situazioni di malasanità ed errori medici che si registrano in Italia; paese che, è bene ricordarlo, dal punto di vista sanitario resta comunque un’eccellenza. I cosiddetti errori medici possono capitare, anche all’interno di strutture all’avanguardia: quello che conta è analizzarli per comprendere quali siano le cause e in che modo lavorarci per evitare poi che si verifichino nuovamente nel futuro.