Il Signor Franco, 47 anni, in seguito ad una caduta sul lavoro, ha riportato una frattura tri-malleolare della gamba destra. Dai primi controlli eseguiti presso un pronto soccorso di zona, si è subito palesata la necessità di un intervento chirurgico per “l’inserimento di placche e viti”.
Dopo alcuni giorni dall’intervento è stato regolarmente dimesso, ma alla visita di controllo per togliere il gesso e la relativa medicazione, la ferita è risultata infetta, con presenza di pus.
Viene quindi prescritta una cura antibiotica e l’inizio della fisioterapia per riprendere la mobilità della caviglia.
Alla seconda visita di controllo, eseguita 30 gg dopo, emerge che la situazione continua a peggiorare: nella zona della ferità si è formata un’ulcera in corrispondenza della vite di Asnis con secrezione purulenta che rende necessario un secondo intervento per rimuovere la vite infetta.
L’antibiogramma eseguito durante l’intervento rileva la presenza di Stafilococco Aureo, un batterio ospedaliero, responsabile dell’infezione, esitata poi in focolaio osteomielitico. Il focolaio cronicizzato è risultato resistente anche al “tentativo di curettage e borraggio con cemento antibiotato“
Dopo una lunga serie di ricoveri, terapie e vari interventi è stato purtroppo necessario amputare la gamba del Sig. Franco.
Il Sig. Franco ha quindi deciso di contattare lo staff di Rimedia Medical che, con i propri medici legali, ha immediatamente individuato nell’infezione ospedaliera la causa che ha portato all’amputazione della gamba.
I periti nominati dal tribunale di Pisa, nella perizia redatta in fase di ATP, hanno confermato quanto evidenziato dal medico legale di Rimedia Medical e riconosciuto un il danno causato al Sig. Franco, il quale ha ottenuto un risarcimento di oltre € 160.000 più le spese.