L’iter da seguire per fare una richiesta per risarcimento danni da errore medico

Quando si è vittima di un errore medico è possibile effettuare una richiesta di risarcimento direttamente alla struttura o al professionista che si sia reso responsabile dello sbaglio. Naturalmente per farlo è indispensabile seguire un iter ben preciso e avere una serie di documenti che sono fondamentali per portare avanti tutto l’iter. In generale è […]

Quando si è vittima di un errore medico è possibile effettuare una richiesta di risarcimento direttamente alla struttura o al professionista che si sia reso responsabile dello sbaglio. Naturalmente per farlo è indispensabile seguire un iter ben preciso e avere una serie di documenti che sono fondamentali per portare avanti tutto l’iter.
In generale è bene essere consci del fatto che ottenere una sentenza favorevole nel caso di errore medico non è mai semplice, tantomeno breve: spesso è necessario un percorso giudiziale lungo e complesso, che può comunque portare ai frutti sperati se affrontato in modo corretto, facendosi affiancare da professionisti esperti in questo campo.
Tuttavia è bene ricordare che la causa legale in tribunale è l’ultimo step per cercare di avere il giusto risarcimento dopo un errore medico: è possibile tentare di procedere, prima, con mediazione, ricercando quindi un accordo tra le controparti.

Quando si può fare richiesta di risarcimento per errore medico

Il risarcimento per errore medico può essere richiesto in determinate casistiche, ovvero quando si assiste a sbagli da parte della struttura sanitaria o del personale operante in fase di diagnosi o di cura. È fondamentale poter stabilire con certezza che il danno riportato dal paziente sia stato frutto di negligenza, imperizia o imprudenza da parte della struttura sanitaria. In sintesi, il risarcimento per errore medico può essere richiesto in due casi:

  1. In caso di omissione, ritardo o errore nella diagnosi;
  2. Dopo un intervento, un esame, la somministrazione di farmaci, la gestione della terapia che vadano a compromettere la salute del paziente facendone aggravare la condizioni.

Si parla quindi di fase diagnostica e fase curativa: in entrambi questi casi si possono registrare errori da parte del personale medico di una struttura, sbagli che causino un danno oggettivo al paziente. Il danno in questione può essere di varia natura e più o meno grave, da una lieve invalidità fino anche al decesso.

Come richiedere un risarcimento per errore medico

Venendo alla parte pratica, qual è l’iter da seguire per richiedere un risarcimento per errore medico? Nel momento in cui ci si ritrovi in una situazione oggettiva quale quelle sopra indicate, ci si può rivolgere ad un avvocato esperto in responsabilità medica o contattare direttamente realtà specializzate in risarcimento per errori medici.
Quindi si dovrà analizzare tutto il caso nominando anche periti (e da questo punto di vista è fondamentale avere tutta la documentazione conservata, dalla cartella clinica che per legge deve essere consegnata al paziente alle varie ricevute per esami e prestazioni). Se si riesce a dimostrare che il danno effettivamente può essere ascritto alla struttura sanitaria in fase di diagnosi, di intervento o di cura, si può pensare di intraprendere poi l’iter giudiziario per richiedere il giusto risarcimento.
Un percorso che prevede di rivolgersi, tramite consulenti specializzati, a medici legali per vagliare tutta la documentazione, quindi alla gestione della pratica in sede stragiudiziale per arrivare infine, nel caso in cui ve ne fosse bisogno, alla sede giudiziale. Sarà il professionista incaricato dal paziente a rivolgersi alla struttura per richiedere il risarcimento, richiesta che per legge può essere rivolta anche direttamente alla compagnia assicuratrice (che a sua volta manderà un proprio medico legale a valutare il caso).

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